Descrizione
Il castello di Prizzi fu probabilmente edificato nel 745, quando la Sicilia, che era sotto il dominio bizantino, fu minacciata dalle incursioni musulmane. I Bizantini decisero allora di proteggersi dall’imminente attacco dei musulmani dei costruendo dei castelli e fortilizi a difesa dei loro casali. Pertanto l’imperatore Costantino V Capraino ordinò la costruzione di un castello a Prizzi in quanto per la sua posizione strategica diventava un’eccellente stazione ricevente e trasmittente per segnali di fumo e di fuoco.
Il castello non comprendeva un palazzo e infatti la casa baronale era ubicata nell’attuale piazza, ma era costituito dal mostio, dimora ordinaria del castellano, e dalla cinta muraria. Nel castello insieme al castellano vi abitava il vice castellano, lo scudiero, i soldati, il cappellano e il vice cappellano; costoro erano seguiti dalle loro famiglie cristiane ed edificarono anche una cappella per la celebrazione della messa e dei sacramenti.
Il castello funzionò principalmente da vedetta e da semaforo della valle del Sosio. Forte della sua posizione, rapidamente attirò un notevole numero di gente, che abitavano nei casali circostanti apportando una forte resistenza all’invasione musulmana. I saraceni edificarono altre due torri, adibite poi come campanili: uno presso la Madre Chiesa, l’altro dove oggi si trova la Chiesa di Santo Antonio. Oggi di questa fortezza, ricostruita probabilmente da Matteo Bonello e definitivamente ristrutturata dai Chiaramontani, ne rimangono soltanto i ruderi.
Da queste tre torri, alte circa trenta metri, ebbe origine lo stemma di Prizzi, dove è raffigurato anche un saraceno a guardia.